Prodotto da Butch Vig, batterista dei Garbage ma, soprattutto, produttore di “Nevermind” dei Nirvana, il grande crack del 1991, questo doppio lp, singolo in formato cd, di quello che è stato il gruppo più importante nella storia di New York, disintegrato dalla separazione coniugale, prima che artistica, dopo ben 35 anni, tra Thurston Moore, chitarra e voce e sua moglie Kim Gordon, basso e voce (gli altri erano Lee Ranaldo, chitarra, e Steve Shelley, batteria ), ci ha scombussolato non poco, dal 2011. Qui abbiamo ancora un disco feroce e dissonante, un capolavoro di sicuro, specie nelle parti più melodiche, non replica le vette di “Daydream nation”, ma assicura una musica “superiore”. La cacofonia rock delle due iniziali “100%” e “Swimsuit Issue” viene letteralmente “cappottata” dalla musicalità sempre in ascensione di “Theresa’s sound-world”, cantata da Moore, in modo strascicato, ma soprattutto stuprata dalle due chitarre e dal basso della Gordon, bravissima, come sempre, mentre il suono si arrampica letteralmente sui muri, prima del meraviglioso e lungo arpeggio finale. Un’autentica bomba. Brani così, oggi, 2017, non solo non si suonano più, ma, soprattutto, non si creano più. Più di sinistra di loro, a New York, credete, non c’è stato nessuno, ma era un modo di proporre quasi il marxismo ed il “rumore”, con le chitarre accordate a rovescio, che ha lasciato un vuoto incolmabile. Questo pezzo mette i brividi, lascia senza fiato, fa sudare. “Drunken butterfly” spacca i timpani, la Gordon la canta con ansia orgasmica e grinta, mentre tutto sferraglia attorno a lei. Altro che post-industrial: qui, siamo in un’acciaieria senza tregua! “Shoot” parte con un cicaleccio chitarristico da paura, poi, il basso della Gordon innesta un tribal rock anfetaminico da paura. Ma come suonano e lei come canta. Accattivante da subito, nonostante i tempi dispari e pure scomodi, è una delle tracce guida di tutto il disco. Tutto attorno le chitarre fanno l’effetto che facevano i lupi nel “Dracula ” di Coppola: pericolosissimi e con gli occhi fosforescenti nel buio della notte più cupa. Brano bellissimo e di avanguardia reale e non schizzinosa. Kim nel finale canta con voce rabbiosamente adolescenziale e l’effetto è ancora più sconvolgente. Pestilenziale. “Wish fullfilment” parte nella nebulosa di una galassia lontanissima, la chitarra è distorta ed arpeggiata in profondità. Rock che alterna una virulenza quasi belluina a momenti di catartica estasi, resta un capitolo fondamentale nell’album. Canta Moore e le chitarre creano il consueto “muro “. La melodia, quando torna a galla, è bellissima. “Sugar Kane ” è durissima, ma abbastanza orecchiabile, dietro il muro di feedback, molto monotematica, quasi ossessiva, prima dello “squarcio sonoro ” centrale. Bella pure questa, non c’è che dire. “Youth against Fascism”, sicuramente riferito a loro stessi, tra gli altri, è aspra e dissonante, giustamente fastidiosa. “Nic Fit” è punk e dura.
“On the strip “, cantata dalla Gordon, è l’ennesima perla di un disco che ti scava dentro come pochi altri. Brava al basso, ma Moore e Ranaldo alle chitarre le creano attorno un cosmo di dissonanze intelligenti. Come detto, altro gioiello di gran pregio.
“Chapel Hill” prova a ricordarsi del concetto di canzone, ma dura poco questa pia intenzione….. Brano rock nevrotico ed urbano, disegna scenari bui ed inquietanti in modo assai efficace, grazie al “tiro” delle 2 chitarre e del basso della Gordon, sempre perfetto.
Brano che è anticipatore di quello che accadrà negli anni successivi fino alla fine: la ricerca della melodia dietro al rumore. “JC” : ci vuole tanto coraggio per suonare e produrre un disco come questo, infischiandosene dei benpensanti e dei semplicioni. Bella melodia senza interruzioni alla ricerca di un orgasmo (canta Kim) in scala ascensionale perenne. Bella! “Purr” è quasi uno scherzo sonoro studentesco, a ritmo folle, Bella e musicale, ma pure parecchio sconnessa. Fascino irresistibile, “Creme Bruleè” chiude, cantata dalla Gordon, un disco di grande spessore ed arte alternativa. Uno dei migliori “doppi ” della storia del rock. Sonic Youth, il rumore che avanza nel rock.
Rock
1992