L’ho letto per puro caso e adesso alla domanda: “Mi consigli qualche fumetto?” parto sempre da Oceania bolevard con l’ispettore Mortenson e la sua delirante indagine su uno strano suicidio. L’aspetto più rilevante di quest’opera è la risolutezza. Pone una quantità smisurata di questioni poetiche, di genere, sotto generi e di metodo che quando tutti i pezzi trovano organica collocazione la sensazione è tra lo sconcerto e la diffidenza. Rileggendolo si finisce per apprezzarne ulteriori dettagli e per capirne altri riferimenti e suggestioni, ma soprattutto abbiamo conferma della complicata organicità dell’impianto narrativo, della struttura, dell’arditezza formale, dell’originalità grafica.
Il linguaggio a fumetti ne esce arricchito, la disamina delle sue potenzialità attraverso il confronto continuo con le altre forme d’arte fornisce risultati insospettabili, suggerisce sentieri inesplorati, delinea nuovi orizzonti. Oceania Boulevard come una bomboniera discreta. Anzi come un bombolone alla crema dietetico, come un crocevia del centro dove non c’è mai traffico. Tutto è funzionale, non c’è formalismo ma cura della forma, non c’è caos nonostante ci siano tonnellate di spunti, non c’è sofistica tantomeno deriva intellettualoide. Un congegno perfetto. Il primo della lista fra le personali sorprese dell’anno. Marco Galli è un amico e vi garantisco che non è molto consapevole di ciò che ha creato, e no, non gli devo un favore. Una nota di merito va a Coconino press-Fandango che ha fornito una edizione all’altezza e perfettamente in risonanza con i toni dell’opera.
Coconino cult
Fumetti - Fumetti
Coconino Press
2013
rilegato
166
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