Se si addormenta pure Connelly… siamo messi davvero maluccio nel settore!
Praticamente perfetto fino a cinque volumi fa (compreso “La svolta” davvero eccellente), anche Connelly, re del giallo e non solo di Los Angeles ed il suo investigatore pensionando Hyeronimous Bosch (nome preso dal grande pittore olandese nato nel 1450 e morto nel 1516) paiono imbolsiti, flaccidi e bolliti alla luce dell’ultimo volume in parola pubblicato. Lo spunto è un “cold case” di dieci anni prima, sicché il vecchio lupo di mare si rimette in moto ma pare andare sul monopattino quanto a descrizioni, riflessioni ma, soprattutto udite, udite, AZIONE. Cioè quello che aveva sempre contraddistinto con arte forgiata a picconate i volumi storici del grande giallista ex redattore capo di nera a Los Angeles, di cui posseggo l’intera bibliografia.
La trama è poco entusiasmante, i contenuti poveri, per non dire aridi così come gli ipotetici dialoghi in corso di narrazione.
Se le fortune dell’autore avessero dovuto ricavare lucro e gloria da storie di siffatta fattura, sarebbe stato messo alquanto male.
Naturalmente, quelli che non leggono davvero i libri tipo su inserti di CorSera e vari, si sono subito messi a innalzare i consueti peana.
Stare attentamente alla larga!
Piemme
2016
370